Sinopse
C'è stato un tempo nel quale gli emigranti eravamo noi, gli italiani, senza distinzione di classe e di geografia. Sembra storia antichissima ma non lo è, appartiene a un passato distante poco più di un secolo, a cavallo tra la fine dell'Ottocento e i primi due decenni del Novecento. Italiani che andavano in cerca di fortuna e di una nuova vita nelle Americhe, a bordo di piroscafi e transatlantici, in condizioni spesso non diverse da quelle che oggi riempiono le cronache dei viaggi impossibili compiuti da chi scappa dalle guerre africane e mediorientali attraverso il Mediterraneo. Su una di queste imbarcazioni salì a bordo anche De Amicis, che documentò quell'esperienza con queste pagine, a metà tra il reportage di viaggio e romanzo di narrativa. L'autore racconta la traversata in ventidue giorni da Genova a Buenos Aires, imbattendosi in una variegata umanità: famiglie borghesi, emigranti meridionali e settentrionali, donne e uomini in cerca di un'alternativa disperata. È lo spaccato di un'Italia spesso analfabeta, povera, ma sempre dignitosa. E ancora la noia e la monotonia del viaggio, i rari momenti in cui la passione improvvisamente si accende, il tutto documentato con la cura del cronista e il sentimento del passeggero. Un libro da leggere per la prima volta, o da rileggere attentamente, per non dimenticare che la storia è ciclica: e quello che noi oggi chiamiamo presente è stato già il nostro passato.